Estate infuocata per l’annosa questione della depurazione del Lago di Garda che subisce una grave torsione autoritaria costringendo a presidiare ad oltranza la Prefettura di Brescia.
Da qui sei buoni motivi per opporsi allo scempio imposto da un Commissario-prefetto, del tutto ingiustificato, che fa carta straccia di una saggia delibera del Consiglio provinciale e impone d’autorità la soluzione più costosa e devastante per l’ambiente, due depuratori a Gavardo e Montichiari con scarichi nel martoriato fiume Chiese.