Al processo per la Caffaro il Comune di Brescia non si costituisce parte civile. Uno scandalo!


Il Comune ancora una volta inadempiente nel proprio dovere di tutela
dell’ambiente e della salute dei cittadini
. Finalmente, dopo oltre un ventennio dalla “scoperta” del disastro Caffaro si celebra un processo con degli imputati, presunti colpevoli, almeno in parte, di quel disastro. Certo, sappiamo che lo scorrere del tempo ha permesso a molti altri di farsi uccel di bosco. Tuttavia questo processo è altamente simbolico: il bene che è al centro del dibattimento è l’acqua, di falda e superficiale, costretta a trasformarsi da fonte di vita a veicolo della diffusione dell’inquinamento nei terreni, nella catena
alimentare e nei cittadini di Brescia
, con effetti tossici sulla salute anche letali, come certificato negli anni recenti da Ats e Università di Brescia.
Senza alcun pudore il Comune di Brescia rivendica la mancata Costituzione di parte civile nel “processo Caffaro” che, per la Procura, avrebbe prodotto inquinamento anche dopo la dismissione dello storico polo chimico. In conferenza stampa il Vicesindaco e Assessore all’Avvocatura civica Federico Manzoni ha parlato di “scelta consapevole e voluta dato che avremmo dovuto fare una costituzione di parte civile selettiva visto che è indagato l’ex commissario Moreni, che abbiamo sostenuto nel momento in cui fu scelto, e anche i vertici di Caffaro Brescia attualmente impegnata nel processo di risanamento”.

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Processo Caffaro: il Comune non si costituisce parte civile 980.31 KB 1 downloads

Il Comune ancora una volta inadempiente nel proprio dovere di tutela dell’ambiente…

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