Il livello di diossine e policlorobifenili nelle anguille del Garda non si è ridotto. È sufficiente che i parametri non si siano ridimensionati per varare una ulteriore proroga da parte del Ministero sul divieto di immettere sul mercato e di commercializzare al dettaglio le anguille del Benaco, in considerazione della persistenza degli inquinanti. Dalle analisi, in attesa della conferma ufficiale da
parte del Ministero della Salute, sarebbe emerso che la concentrazione massima della somma degli inquinanti (compresi i Pcb) rilevata nelle 90 anguille è stata sette volte superiore al limite massimo di residuo definito dal Regolamento.