Ancora su diossine e PCB. Acciaierie, inceneritore e “sito Caffaro”


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  • Data di creazione 30 Aprile 2013
  • Ultimo aggiornamento 9 Maggio 2023

Ancora su diossine e PCB. Acciaierie, inceneritore e “sito Caffaro”

La catena alimentare, principale via di contaminazione umana da diossine

Com’è noto, è pacificamente riconosciuto che, salvo eventi eccezionali ed acuti come la nube di Seveso, le diossine e i PCB contaminano l’uomo fondamentalmente attraverso la catena alimentare secondo la sequenza: inquinamento del terreno, contaminazione delle coltivazioni vegetali, quindi degli animali che si nutrono di questi, infine dell’uomo che si nutre di vegetali e animali contaminati. In alcuni casi, come i polli alla diossina del Belgio del 1999, invece che dal terreno, la contaminazione è avvenuta attraverso la diretta dispersione di PCB e diossine nel mangime per gli allevamenti, come era già avvenuto in Giappone nel 1968 e in North Carolina, Stati Uniti, nel 1971.

Nel caso di Brescia la contaminazione umana non poteva non seguire la sequenza classica, ad eccezione dei lavoratori che all’epoca operarono nel reparto PCB della Caffaro a diretto contatto con queste sostanze e che, ad esempio, furono investiti in pieno nel 1981 da una nube di PCB (e molto probabilmente di diossine) a causa dell’incendio del distillatore delle peci degli stessi PCB.

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