Si ri-scopre per la terza volta il “caso Caffaro” con un clamoroso sequestro che inquieta il “sistema Brescia”: la Magistratura interviene per imporre ciò che doveva essere fatto negli anni dall’Autorità competente, ovvero la tenuta in sicurezza d’emergenza del sito.
Va subito potenziata la barriera idraulica e vanno interrotti i percolamenti di sostanze tossiche dallo stabilimento (cromo VI, mercurio…).
Ma è anche l’occasione per rimettere in careggiata tutta la gestione del “Sin Caffaro” dopo un ventennio fallimentare.