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- Data di creazione 3 Dicembre 2002
- Ultimo aggiornamento 25 Aprile 2023
Denuncia alla Commissione delle Comunità Europee riguardante inadempimenti del diritto comunitario
Nel 1992 il Comune di Brescia decideva la costruzione di un impianto di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili con recupero energetico con capacità massima di 266.000 tonnellate anno e diede mandato alla propria azienda di servizi, allora municipalizzata ed ora S. p. A., Asm, di procedere ad installare l’impianto nella zona sud della città di Brescia. La stessa Asm aveva inizialmente riconosciuto l’opportunità di una Valutazione di Impatto Ambientale, prevista dalla direttiva 85/337/CEE, ma non ancora pienamente adottata nell’ordinamento giuridico nazionale (adottata solo parzialmente ovvero per le sole opere comprese nell’allegato 1 della direttiva 85/337, con il DPCM n. 377 del 10 agosto 1988). Tuttavia l’impianto di incenerimento venne autorizzato, costruito ed entrò in funzione nel 1998, senza che venisse svolta alcuna Valutazione di Impatto Ambientale e nonostante un’estesa opposizione della cittadinanza.