Gli ambientalisti bresciani per la chiusura della terza linea, inutile e dannosa, dell’inceneritore A2A, come condizione per avviare una vera Raccolta differenziata in città


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  • Data di creazione 20 Gennaio 2014
  • Ultimo aggiornamento 28 Aprile 2023

Gli ambientalisti bresciani per la chiusura della terza linea, inutile e dannosa, dell’inceneritore A2A, come condizione per avviare una vera Raccolta differenziata in città

Per tutelare l’ambiente e la salute dei bresciani
“SCIOPERO”
DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

A Brescia città succede un fatto strano: facendo la raccolta differenziata i cittadini subiscono un danno alla loro salute. Infatti, per ogni tonnellata di rifiuti che differenziano e non mandano all’inceneritore, A2A importa da fuori provincia una tonnellata di rifiuti urbani o speciali per alimentare l’inceneritore che ha comunque “fame” ogni anno di 800.000 tonnellate di rifiuti, mentre i bresciani avrebbero bisogno di smaltirne, facendo bene la RD, meno di 200.000.

Risultato: le emissioni inquinanti dall’inceneritore rimangono le stesse: centinaia di tonnellate di precursori delle PM10, cancerogene certe per l’uomo secondo l’OMS, in un’aria tra le più inquinate di Europa; notevoli quantità di diossine e PCB in una Brescia che di queste sostanze cancerogene e supertossiche ne ha a livelli da record mondiale. Nel contempo aumentano quelle a carico dei trasporti dei rifiuti importati da lunghe distanze, stimabili in alcune tonnellate l’anno di PM10 aggiuntive.

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