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- Data di creazione 7 Gennaio 2008
- Ultimo aggiornamento 7 Maggio 2023
Amici di Beppe Grillo di Brescia – Caso Caffaro, un disastro ambientale senza precedenti
Avrete sicuramente sentito parlare del “Caso Caffaro” che prende il nome dall’azienda chimica cittadina che a partire dai primi del novecento ha prodotto sostanze chimiche, anche altamente tossiche e pericolose, al centro di quartieri densamente abitati.
La Caffaro ha prodotto PCB e altri composti clorurati per oltre 50 anni, sostanze che nel corso degli anni sono “uscite” dalla fabbrica e hanno inquinato le rogge, il terreno… quartieri interi. Queste zone si trovano oggi in una condizione unica, con livelli d’inquinamento e di potenziale pericolosità legati ai PCB e alle diossine mai riscontrati prima in nessuna altra parte del mondo.
Il problema, tuttavia, non tocca solo gli abitanti delle zone contaminate e per capire quanto è elevato il livello di contaminazione del nostro territorio vogliamo ricordarvi Seveso. Il disastro di Seveso, un evento acuto ed improvviso, ha portato ad immediate misure restrittive: l’evacuazione della popolazione e i controlli sanitari ai quali ancor oggi la popolazione viene periodicamente sottoposta.
Brescia ha subito invece un inquinamento più o meno costante, durato oltre 50 anni, e uno dei risultati della contaminazione è il livello di diossine nel sangue dei Bresciani, che va ben oltre i livelli riscontrati negli abitanti di Seveso.