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- Data di creazione 20 Luglio 2017
- Ultimo aggiornamento 10 Maggio 2023
Caffaro. Dal convegno dell’Ersaf, interessanti ipotesi di intervento e una notizia clamorosa: Arpa avrebbe sottovalutato del 60% i dati dell’inquinamento da PCB!
Leggendo le diverse presentazioni, si ricava che la biobonifica sarebbe un processo interessante, ma di efficacia e di tempistica ancora incerte per sostanze xenobiotiche come PCB e diossine. Tuttavia, da un canto è stato rilevato che microrganismi, ritenuti in letteratura potenzialmente degradatori di queste sostanze, sarebbero presenti nei terreni inquinati in quantità significativamente correlate all’intensità dell’inquinamento: ciò indurrebbe a ritenere che si sia verificata una selezione spontanea che fa pensare a un processo già in corso di autobonifica “naturale”, ancorché lento (F. Mapelli, Profili batterici e suoli). D’altro canto, in esprimenti in serra, sarebbe stato verificato che alcune specie arboree, attraverso l’apparato radicale sarebbero particolarmente capaci di favorire la proliferazione di comunità microbiche in grado di degradare PCB e diossine. La quantificazione dei risultati nel tempo è, però, ancora da verificare. (S. Borin, La valutazione dell’effetto di stimolazione delle piante sui microrganismi della rizosfera nell’esperimento in serra).