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- Data di creazione 16 Febbraio 2011
- Ultimo aggiornamento 1 Maggio 2023
Incontro del giorno 16 febbraio 2011 del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia con il dottor Giulio Sesana, Direttore Arpa Brescia
I Comitati, ringraziando per la disponibilità peraltro già apprezzata anche in precedenti occasioni, hanno posto al Direttore dell’Arpa alcuni temi emergenti:
- Aria. Innanzitutto si chiede a che punto è la questione della centralina per le PM10 e PM2,5 nella zona sud-est di Brescia, un tempo operativa, poi inspiegabilmente soppressa dall’Arpa: era stato detto che sarebbe stata riposizionata in quella che da tutti è riconosciuta come la zona più critica della città.
- Acqua. Si informa l’Arpa della preoccupazione di alcune famiglie per lo stato in cui versa la falda e quindi per la qualità dell’acqua potabile somministrata agli alunni. Viene a questo proposito lamentata la mancanza di informazioni adeguate da parte del gestore (Asm-A2A), mentre si rileva che le concentrazioni di inquinanti cancerogeni ammesse nell’acqua potabile sono significativamente più elevate di quelle per cui la falda si classifica inquinata; per Brescia, vi è una criticità aggiuntiva determinata da un inquinamento importante di Cromo VI e da una contaminazione specifica di tetracloruro di carbonio, che, tra l’altro, non viene neppure considerato
nelle analisi dell’acqua potabile. - Diossine San Polo. Vengono illustrate le principali lacune dell’indagine dell’Arpa: aver adottato una metodologia non comparabile con le precedenti indagini e soprattutto di aver escluso a priori dall’indagine l’inceneritore Asm-A2A, ritenuto innocuo, con una sorta di atto fideistico ed in clamorosa contraddizione con evidenze palmari (il permanere delle medesime ricadute di diossine anche in agosto con l’acciaieria chiusa e l’inceneritore a pieno regime; la provata direzione delle ricadute dello stesso verso est, cioè verso San Polo…). In ogni caso, bisogna cominciare a porre il problema di un ridimensionamento di questi impianti (inceneritore ed acciaierie) all’interno della città, ormai inquinata al di là di ogni limite.
- Montichiari. Si ripropone anche all’Arpa l’opportunità di replicare anche a Brescia, l’indagine dell’Asl e dell’Arpa di Mantova effettuata nell’Alta Mantovano, come richiesto dalle stesse istituzioni mantovane nella riunione congiunta tenuta a Castiglione delle Stiviere il 7 ottobre 2010. Si lamenta un certo rimpallo delle responsabilità tra Asl e Arpa di Brescia, nel tentativo di evitare un problema troppo “scottante”, che invece deve essere affrontato con urgenza: quel territorio è già straordinariamente degradato, ed urge conoscere qual è lo stato dell’ambiente e della salute, anche per contrastare la pressione in corso per nuove discariche e impianti di trattamento di rifiuti.