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- Data di creazione 16 Ottobre 2019
- Ultimo aggiornamento 11 Maggio 2023
Lo stabilimento Caffaro, abbandonato, fonte attiva di inquinamento. A Brescia “si scopre” il 10 ottobre, ma era noto da almeno 3 mesi
Il 10 ottobre la stampa locale dà notizia di una fonte attiva di dispersione di mercurio all’interno dello stabilimento Caffaro e, in seguito, anche di cromo esavalente, con conseguente sequestro da parte della Magistratura di un reparto abbandonato e sospensione dell’attività produttiva di Caffaro Brescia Srl da parte della Provincia.
Semplicemente scandaloso l’atteggiamento del sindaco di Brescia e degli Assessori all’ambiente di Brescia e Regione, che, interpellati dalla stampa,sembrano caduti dalle nuvole e incolpano la solita burocrazia ministeriale che non si occuperebbe del Sin Caffaro. In realtà, ciò che è emerso sulla stampa di questi giorni era tutto già noto a partire dalla Conferenza dei servizi del 17 luglio 2019 e proprio gli Enti locali di controllo erano sati responsabilizzati di sorvegliare che l’azienda vi ponesse rimedio (https://www.minambiente.it/bonifiche/conferenze-dei-serviz-contenuti/10635)