Missione Oggi – Stop TTIP. Un’altra economia è possibile


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  • Data di creazione 31 Luglio 2016
  • Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2023

Missione Oggi – Stop TTIP. Un’altra economia è possibile

Dalla crisi finanziaria del 2008 è a tutti evidente che la “spinta propulsiva” della globalizzazione si è esaurita e molti commentatori cominciano a ipotizzare che l’attuale stato asfittico dell’economia sia un fenomeno strutturale, di natura epocale, che gli economisti tendono a definire “stagnazione secolare”.

A questo punto, se la globalizzazione non è più in grado di promettere la crescita della ricchezza, diventa molto arduo continuare a chiedere ai popoli una riduzione delle tutele sociali e ambientali, come si è fatto negli ultimi trent’anni, grazie al miglioramento della competitività. In cambio di che cosa, se l’economia, comunque continua ad arrancare? Ma, invece di cambiare rotta, come suggeriscono gli insegnamenti di papa Francesco, ponendo al centro la giustizia sociale e la salvaguardia dell’ambiente ed una politica buona che le sappia interpretare, si pensa di esasperare fino all’inverosimile il processo di globalizzazione economica senza regole, abbattendo, con i nuovi accordi commerciali intercontinentali in discussione, i pochi vincoli sociali e ambientali rimasti in campo che ne ostacolerebbero il pieno dispiegamento.

I contributi che qui presentiamo argomentano come questi accordi (Ttip, Ceta, Tisa, Ttp) forse servano agli interessi delle multinazionali, ma siano potenzialmente dannosi per i popoli, per la loro salute e sicurezza alimentare, per la tutela dell’ambiente e per la giustizia sociale.

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